Bilancio Regionale 2013, il PD presenta contromanovra

Aggiornamento: Pdl e Lega Nord dicono no all’impegno contro il razzismo. La maggioranza ha infatti bocciato il nostro ordine del giorno all’assestamento al bilancio 2013 che chiedeva un impegno dell’amministrazione Maroni contro il razzismo. Il documento prevedeva di finanziare una campagna di sensibilizzazione  contro il razzismo con spot e inserzioni a pagamento sui media locali e affissioni sul territorio lombardo di cartelloni dedicati, di istituire un osservatorio regionale dedicato alla lotta al razzismo e, infine, di istituire un corso di formazione antirazzismo per gli amministratori pubblici. Il no della maggioranza arriva a poche settimane da un altro voto molto preoccupante: il no del Consiglio regionale lombardo a garantire il pediatra ai bambini immigrati non regolari. La bocciatura di questo documento è incomprensibile e preoccupante. Abbiamo tutti assistito sbalorditi alle dichiarazioni di Calderoli e di altri esponenti leghisti, rivolte soprattutto contro il ministro Kienge. Sono fatti che non si possono ridurre a semplici intemperanze, come spesso fanno i vertici leghisti. Il nostro ordine del giorno voleva dare un’occasione agli esponenti del Carroccio di compiere un gesto chiaro ma, incomprensibilmente, abbiamo avuto il voto contrario di tutta la maggioranza, PDL compreso.

Una contromanovra di 270 milioni di euro. L’ha presentata il PD attraverso emendamenti e ordini del giorno all’assestamento al bilancio 2013. Con trentun emendamenti e trentasei ordini del giorno il PD chiede di imprimere una svolta alla Regione dopo i diciotto anni di Formigoni, a partire dal taglio ai ticket sociosanitari per i redditi fino a trentamila euro e alla rimodulazione progressiva per reddito sopra a quella soglia. Questa operazione, richiesta con un ordine del giorno all’assestamento, potrebbe costare circa 200 milioni di euro, che la Regione potrebbe trovare grazie ai proventi dell’evasione dai tributi regionali. Il PD propone inoltre, con un altro ordine del giorno, di chiudere con la stagione che ha generato gli scandali in sanità che hanno causato lo spreco di risorse pubbliche a vantaggio di personaggi senza scrupoli ben introdotti nelle stanze che contano della Regione. Via la legge Daccò, dunque, e modifica sostanziale della legge sulle funzioni non tariffate, attribuite in modo troppo discrezionale, come ha accertato anche la Corte dei Conti. Con gli emendamenti il PD sposta invece 66 milioni di euro su diverse voci: per il trasporto ferroviario (15 milioni), per l’edilizia scolastica e l’istruzione (13 milioni), per lo sviluppo economico in favore delle imprese lombarde, su ricerca, sviluppo e innovazione (12,5 milioni), per le politiche sociali e le famiglie (7,35 milioni), per lo sviluppo del settore agricolo e agroalimentare e per il risarcimento dei danni da calamità (7,15 milioni), per la tutela del territorio e dell’ambiente (3,5 milioni), per il sostegno alle vittime della criminalità mafiosa e per il potenziamento della polizia locale (1,4 milioni), per il sostegno alla pratica sportiva (1,5 milioni), per la tutela di biblioteche e archivi storici e per il cinema (1,25 milioni), per il sostegno alla fusione e alla gestione associata dei piccoli comuni (1 milione). In particolare sulle imprese, il PD rimarca che a fronte degli annunci delle scorse settimane, focalizzate sul miliardo di euro per il pagamento dei debiti di comuni e province verso le imprese lombarde, nel primo assestamento dell’amministrazione Maroni, le risorse per le piccole e medie imprese non solo non aumentano, ma addirittura si contraggono di 2 milioni di euro. Tra i numerosi ordini del giorno, il PD ne presenta uno che mira a contrastare il fenomeno del razzismo, esploso in modo virulento nelle ultime settimane prendendo a bersaglio il ministro per l’immigrazione Cecile Kyenge. Il PD chiede di finanziare una campagna contro il razzismo che preveda spot e inserzioni a pagamento sui media locali e affissioni di cartelloni dedicati sul territorio lombardo, di istituire un osservatorio regionale dedicato alla lotta al razzismo e, infine, di istituire un corso di formazione antirazzismo per gli amministratori pubblici.

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